sabato 25 gennaio 2014

Cappe d'ermellino

Le montagne innevate: cosa c'è di più maestoso al mondo?
Quelle bianche sommità paiono oggi regali cappe d'ermellino.

mercoledì 22 gennaio 2014

Il monte-dinosauro: il Summano

di Jenny Bassa

Il monte Summano visto dalla strada del Costo
Che sia giorno o notte poco importa: quando stai quasi per raggiungerne i piedi, ne hai paura perché temi si possa svegliare da un momento all'altro, girarsi e spazzare via te e tutto quello che gli sta attorno per chilometri.
E' l'effetto che mi fa il monte Summano, specie se mi avvicino da sud-est, da Thiene-Zanè-Carrè, per capirci. E' lì che si percepisce l'infrangersi, di botto, della sterminata Pianura Padana contro i primi rilievi, le Prealpi. In un attimo si passa da 2-300 metri sul livello del mare a 1300.
Tanto che a chi abita sul versante nord (a Cogollo del Cengio, in particolare) la forma del Summano appare decisamente conica, ancora meglio vulcanica, di qui le persistenti leggende metropolitane per cui il monte sarebbe un vulcano spento da tempo.
Se ci fai il giro intorno però e lo osservi da Carrè, appunto, sarà perché emergono alcune protuberanze lungo i fianchi, ma par di stare alle spalle di un gigantesco animale preistorico, un dinosauro accovacciato, mentre riposa. La suggestione è peraltro alimentata da una vegetazione boscosa fitta fitta, ininterrotta e verde scuro, che par proprio il manto di una bestia selvatica.
Un monte misterioso, il Summano, che attrae lo sguardo da chilometri di distanza, da sempre. Meta di pellegrinaggi e sede di templi pagani sulla sommità, dove ora pure si trova un enorme Cristo crocifisso in metallo.

W il bus!

di Jenny Bassa

Una fobia ce l'ho anch'io: trovarmi coinvolta in un incidente stradale. Anche senza morti e feriti.
L'idea di trovarmi lì, in mezzo alla strada, con gli altri automobilisti inferociti che strombazzano perchè non riescono a passare e stan perdendo il treno o rischiano di timbrare il cartellino in ritardo. Magari a litigare su chi ha torto o ragione. Magari sotto la pioggia (con o senza ombrello non fa differenza), alle prese con il modello della constatazione amichevole (ma ce l'ho in auto? e come si compila?), perchè poi "carta canta".
L'idea di trovarmi lì, sola, confusa e infreddolita, senza sapere che pesci pigliare.
Senza contare tutto il resto, che chissà per quanto tempo occuperà tutto il mio tempo libero con gran rottura di balle: i vigili, l'assicurazione, i periti, magari l'avvocato e pure qualche accertamento sanitario.

E poi mi vengono a chiedere, stupiti, perché vado al lavoro in bus!

In bus leggo, guardo fuori dal finestrino, scrivo, ascolto musica, guardo video, sonnecchio.
In auto posso solo guidare e ascoltare musica. Ah, già: anche guardarmi dagli incidenti stradali.

venerdì 10 gennaio 2014

ARGENTINA: viaggio al fin del mundo

di Jenny Bassa


11-26 novembre 2013


Programma:
  • 11 novembre: partenza dall'aeroporto Marco Polo di Venezia (scalo a Parigi)
  • 12-13 novembre: Buenos Aires
  • 13-16 novembre: da Buenos Aires in bus fino a Puerto Madryn, da lì in auto fino a Puerto Piramides, per un safari nella penisola Valdes
  • 16 novembre: in auto fino alla pinguinera di Punta Tombo
  • 16-17 novembre: da Trelew a El Calafate in bus, passando per Rio Gallegos
  • 18 novembre: passeggiata a cavallo a El Calafate
  • 19 novembre: escursione al ghiacciaio Perito Moreno (Big Ice) 
  • 20 novembre: trasferimento in bus a El Chalten + trekking 
  • 21 novembre: trekking ai piedi del Fitz Roy e del Cerro Torre
  • 22 novembre: trasferimento in bus all'aeroporto di El Calafate; aereo per Ushuaia
  • 23 novembre: escursione al parco nazionale della Terra del Fuoco + canoeing nella Lapataia Bay
  • 24 novembre: navigazione in catamarano del Canale di Beagle fino al faro del fin del mundo + aereo per Buenos Aires
  • 25 novembre: breve visita nel centro di Buenos Aires + volo di rientro in Italia (Verona) con scalo a Parigi


DIARIO DI BORDO 
(pensando a Pigafetta, mio conterraneo)


11 novembre 2013

Sono le 19.11 dell'11 novembre e siamo in volo diretti a Parigi. Partiti puntuali da Venezia su un Airbus. Siamo giusto a metà aereo e, da pochi minuti, non vediamo nulla davanti a noi, se non le tendine grigio smorto a pieghe che la hostess - non sappiamo perchè - ha deciso di tirare come un sipario giusto davanti a noi.
In compenso, subito dopo è arrivata con il carrello delle vivande: io mi son già deliziata con quattro biscotti bretoni, i miei due più i due di Luca, che me li ha ceduti perchè avrebbe preferito mangiare salatini, come il suo vicino di posto, ma a Luca non è stata data possibilità di scelta... Ottima anche l'orange juice gentilmente offerta da Air France!
Luca comunque ha deciso che si rifarà durante lo scalo a Parigi, dove dovremo aspettare fino alle 23.20 per il volo verso Buenos Aires (BA): un paninazzo imbottito sarà il minimo. Io invece cercherò a 'sto punto di limitarmi.
Ecco una bella turbolenza. Mica la prima, per la verità. Anzi, lo stesso comandante ci ha appena pregati di star seduti e di riallacciare le cinture di sicurezza